domenica 26 luglio 2009
SCOZIA: dire "MAMMA e PAPA'" diventa vietato! ...offende i gay.
Adesso, anche l'atto più naturale é primordiale dellessere umano, dire "mamma e papà" rischia di diventare tabù e di essere considerato "linguaggio discriminatorio" perché offenderebbe i gay.
Accade oggi in Scozia ...accadrà domani in tutta Europa?
SCOZIA. DIRE “MAMMA E PAPA’” E’ OMOFOBICO: VIETATO!
Gli infermieri e gli altri professionisti della sanità dovrebbero evitare di usare i termini "mamma" e "papà" riferendosi alle relazioni familiari , perchè queste parole risulterebbero offensive alle coppie omosessuali con bambini. Lo dice una direttiva del Servizio Sanitario Nazionale della Scozia.
Pubblicata in accordo con la leadership di una organizzazione gay Stonewall Scotland, la pubblicazione è intitolata Fair For All - The Wider Challenge: Good LGBT Practice in the NHS. Ne ha scritto ampiamente Americans for Truth l'11 febbraio scorso.
La direttiva richiede "la politica della tolleranza zero per il linguaggio discriminatorio" nella sanità scozzese. E' considerato come linguaggio discriminatorio l'uso delle parole che si adoperano per la famiglia tradizionale composta da padre, madre e figlio, secondo quello che indica il Servizio Sanitario.
"LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) possono e devono avere bambini, l'orientamento sessuale o l'identità di genere non ha nulla a che fare con l'essere buoni genitori o crescere bene un bambino", viene affermato nel libretto.
"Le diverse circostanze possono condurre a una varietà di strutture familiari e di modelli parentali. E' importante sapere questo. Quando parlate con i bambini considerate di usare "genitori", "tutori" o "custodi", al posto di "madre" e "padre"", continua la direttiva.
Seguendo le stesse linee, viene precisato che l'uso delle parole "marito", "moglie" e "matrimonio" non è accettabile, poichè tali termini escludono lesbiche, gay e bisessuali. Invece, gli operatori della sanità potrebbero usare le parole "partners" e "parenti stretti". Ma siccome quest'ultimo termine può ingenerare equivoci, perchè si può intendere un legame di sangue, la direttiva dice che è preferibile usare "parner" o "amico intimo" per evitare confusioni.
"Questo permette al paziente di identificare e scegliere chi è importante per loro", giustifica il Servizio Sanitario.
Altra raccomandazione è di assicurare che l'ambiente sanitario deve essere rassicurante per le persone LGBT, mettendo anche poster e riviste gay e lesbiche in esposizione.
"Manifesti con immagini positive di coppie omosessuali, con materiale dello stesso tipo di coppie di sesso opposto, dovrebbero essere mostrate in tutti i reparti", così si suggerisce.
Per assicurare il comfort e la sicurezza delle persone LGBT negli ambienti sanitari, il Servizio Sanitario richiede che nella registrazione dell'identità sessuale non devono essere inclusi solamente i termini "maschio" e "femmina", ma deve essere incluso anche "altro", dove uno può sbizzarrirsi a indicare di quale genere sessuale è.
Nelle linee guida per implentare la protezione della gente LGBT, la direttiva richiede che tutti i funzionari devono sottoscrivere un impegno a combattere il linguaggio discriminatorio tra i lavoratori.
Naturalmente tutte queste idee strampalate pubblicate nella direttiva sono state pagate con le tasse dei contribuenti…
Accade oggi in Scozia ...accadrà domani in tutta Europa?
SCOZIA. DIRE “MAMMA E PAPA’” E’ OMOFOBICO: VIETATO!
Gli infermieri e gli altri professionisti della sanità dovrebbero evitare di usare i termini "mamma" e "papà" riferendosi alle relazioni familiari , perchè queste parole risulterebbero offensive alle coppie omosessuali con bambini. Lo dice una direttiva del Servizio Sanitario Nazionale della Scozia.
Pubblicata in accordo con la leadership di una organizzazione gay Stonewall Scotland, la pubblicazione è intitolata Fair For All - The Wider Challenge: Good LGBT Practice in the NHS. Ne ha scritto ampiamente Americans for Truth l'11 febbraio scorso.
La direttiva richiede "la politica della tolleranza zero per il linguaggio discriminatorio" nella sanità scozzese. E' considerato come linguaggio discriminatorio l'uso delle parole che si adoperano per la famiglia tradizionale composta da padre, madre e figlio, secondo quello che indica il Servizio Sanitario.
"LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) possono e devono avere bambini, l'orientamento sessuale o l'identità di genere non ha nulla a che fare con l'essere buoni genitori o crescere bene un bambino", viene affermato nel libretto.
"Le diverse circostanze possono condurre a una varietà di strutture familiari e di modelli parentali. E' importante sapere questo. Quando parlate con i bambini considerate di usare "genitori", "tutori" o "custodi", al posto di "madre" e "padre"", continua la direttiva.
Seguendo le stesse linee, viene precisato che l'uso delle parole "marito", "moglie" e "matrimonio" non è accettabile, poichè tali termini escludono lesbiche, gay e bisessuali. Invece, gli operatori della sanità potrebbero usare le parole "partners" e "parenti stretti". Ma siccome quest'ultimo termine può ingenerare equivoci, perchè si può intendere un legame di sangue, la direttiva dice che è preferibile usare "parner" o "amico intimo" per evitare confusioni.
"Questo permette al paziente di identificare e scegliere chi è importante per loro", giustifica il Servizio Sanitario.
Altra raccomandazione è di assicurare che l'ambiente sanitario deve essere rassicurante per le persone LGBT, mettendo anche poster e riviste gay e lesbiche in esposizione.
"Manifesti con immagini positive di coppie omosessuali, con materiale dello stesso tipo di coppie di sesso opposto, dovrebbero essere mostrate in tutti i reparti", così si suggerisce.
Per assicurare il comfort e la sicurezza delle persone LGBT negli ambienti sanitari, il Servizio Sanitario richiede che nella registrazione dell'identità sessuale non devono essere inclusi solamente i termini "maschio" e "femmina", ma deve essere incluso anche "altro", dove uno può sbizzarrirsi a indicare di quale genere sessuale è.
Nelle linee guida per implentare la protezione della gente LGBT, la direttiva richiede che tutti i funzionari devono sottoscrivere un impegno a combattere il linguaggio discriminatorio tra i lavoratori.
Naturalmente tutte queste idee strampalate pubblicate nella direttiva sono state pagate con le tasse dei contribuenti…
giovedì 23 luglio 2009
Roma: la protesta dei disabili finisce con le multe per intralcio al traffico. Linea dura della polizia contro i manifestanti in carrozzina.
Oltre al danno, pure la beffa: hanno chiesto loro i documenti, li hanno filmati e li hanno tutti multati per intralcio al traffico e blocco stradale. Mattinata calda per le persone con disabilità alla manifestazione di protesta davanti ai cancelli della sede della regione Lazio a Roma. A ricevere a casa un verbale di contestazione infatti non saranno le automobili parcheggiate momentaneamente in seconda fila per consentire ai disabili di risalire su pulmini e vetture attrezzate, ma proprio le persone disabili in carrozzina che durante la manifestazione hanno stazionato sul manto stradale di via Rosa Raimondi Garibaldi, la via – laterale rispetto alla grande arteria stradale della Cristoforo Colombo – in cui si è assiepato il gruppo di circa duecento persone composto da disabili, loro familiari e operatori dei centri di riabilitazione.A quanto pare, l’autorizzazione arrivata dalla questura prevedeva che i manifestanti potessero sostare solamente sul marciapiede: il grande numero di persone ha però “sconfinato” sul manto stradale e la strada è stata chiusa al traffico. Fra la sorpresa e l’incredulità generale, il responsabile dell’ordine pubblico, Roberto Vitanzo, ha detto a manifestanti e giornalisti che “un gruppo di persone hanno impedito il flusso del traffico: ad ognuno di loro verrà recapitato un verbale”. Vitanzo ha affermato che “abbiamo dovuto chiudere la strada perché non potevamo caricarli in quanto disabili, però li abbiamo filmati e procederemo alla loro identificazione per blocco stradale”. Lungo l’intero arco della manifestazione, la zona era stata presidiata la polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, con vetture di servizio e camionette, per una presenza complessiva stimabile fra i trenta e i quaranta operatori delle forze dell’ordine.
Quando si dice: io non mi sento italiano, se questa è l'italia!
Forza Nuova Livorno
Quando si dice: io non mi sento italiano, se questa è l'italia!
Forza Nuova Livorno
Quando i “negri” siamo noi.
Publichiamo un articolo interessante dei camerati della sezione di Pisa. Ci pare molto attuale anche a Livorno dopo i recenti fatti di cronaca.
il Coordinatore
Massimo D.
Ci fanno ridere, o forse piangere, quanti continuano ad inneggiare agli stranieri provenienti dai canali clandestini. Molti, troppi, li difendono cercando in loro, da intellettuali oramai sbiaditi, qualcosa di esotico o vantando per certe popolazioni la necessità di diritti speciali. Ci fanno ridere, ma ci incupiscono, quanti organizzano raccolte, feste ed iniziative in favore di questo o quello, pur di apparire a tutti i costi antirazzisti e multietinici. Ci fanno ridere, o impallidire, quanti fanno assurdi paragoni tra gli italiani emigrati e gli attuali immigrati, che loro hanno oramai imposto con il “buonistissimo” sostantivo “migranti”. Troppi, però, si dimenticano di guardarsi attorno. Segregati nei loro agiati lidi, ma spesso acconciati da disgraziati, inneggiano all’esotico e sono totalmente ciechi nei confronti degli italiani e dell’Italia che sta andando a picco. Collassata già da anni ed in preda ad una crisi iniziata ben prima della Crisi e che permarrà ancora per molti anni dopo la Crisi (e le rassicurazioni di alcuni sono barzellette per ebeti…), l’Italia dei “negri”, degli schiavi e degli ignorati non è quella, pur talvolta drammatica, degli stranieri, ma è quella della maggioranza degli italiani.Chiaramente, qui non trattiamo dei connazionali agiati, ricchi di famiglia e neppure di tutti coloro che svolgono professioni altamente remunerative. Non trattiamo certo delle banche e dei loro servi-vampiri-truffatori di risparmi del popolo; non parliamo neppure di coloro che raggrumano denaro tramite e grazie collegamenti politici e non ci preoccupiamo di succhiasangue variegati. Qui parliamo di persone semplici, di quello che una volta veniva definito il “popolino”. Un popolino lontano anni luce dallo sguardo e dall’interesse di alti divulgatori, di importanti giornali (nei quali si riconoscono molti) e dalla politica rappresentata in parlamento da ogni colore.Qui parliamo della gente comune, di coloro che vorrebbero concedersi una vacanza estiva, ma non hanno i soldi e di tutti i disgraziati che viaggiano su auto da “extracomunitari” quando molti extracomunitari hanno macchine ben più “presentabili”.Qui parliamo dei “singles”, grandi esclusi dal famoso “Piano casa” dell’attuale governo, che però non ha dimenticato di dichiarare che costruirà molte case per gli stranieri.Come fa un “single” a trovare una sistemazione sentimentale, se prima non ha una casa ed una vita tutta sua? Come a trovare una sistemazione autonoma con stipendi da fame e affitti delinquenziali? Come fa un normale lavoratore “singolo” ad accedere ad un alloggio popolare se su di lui grava la pesantissima colpa di essere, appunto, “singolo” e drammaticamente non-extracomunitario?Forse la soluzione sarebbe prendere un passaporto extracomunitario… Qui parliamo di tasse che il popolino e i dipendenti non possono scaricare, di affitti a prezzi delinquenziali, di generi di prima necessità a quotazioni terroristiche. Parliamo dell’ inaccessibilità al diritto di vivere bene e serenamente che ha ormai colonizzato la vita di molti italiani comuni e non è invece condizione generalizzata per numerosi stranieri. Un meccanico mi ha parlato recentemente delle auto parcheggiate furori dalla sua officina, una ventina. Ha detto che erano tutte di proprietari che non riuscivano a pagare il conto del suo intervento.Forse è pur vero che i conti dei meccanici sono diventati inaccessibili, ma un fatto del genere, anni fa, non si sarebbe mai verificato.Auto depositate in officina, auto sequestrate per mancato pagamento dell’assicurazione, auto bloccate per mancato pagamento delle multe e drammi vari. Il governo risponde ora con un nuovo codice della strada che punta, tanto per cambiare, a salassare ancora di più i cittadini: multe aumentate del 30% in orario notturno, multe per chi getta un rifiuto dall’auto, multe e multe...Non sembra che stiano esagerando?Non sembra che qualcuno si stia accanendo ulteriormente su un popolo già rantolante, su famiglie che esauriscono lo stipendio in due settimana e su un popolo già troppo drammaticamente e pericolosamente costretto all’affanno quotidiano? In compenso, molti stranieri non pagano gli affitti anche grazie a politiche anti-italiane messe in atto da molti enti per le case popolari; molti stranieri non pagano le stesse tasse che pagano gli italiani e tanti altri riescono a mettersi da parte parti dello stipendio per spedirle nei paesi d’origine o magiari da investire in immobili. Molti stranieri svolgono lavori totalmente illegali ed altamente remunerativi e non vengono perseguiti. Se un italiano spacciasse mercanzie varie senza licenza, finirebbe nei guai in pochi giorni.Molti stranieri usano in pratica l’Italia come un remunerativo albergo dove lavorare per una “stagione”, per poi mettersi i soldi da parte e rientrare ricchi dal volontario e dorato“esilio”.Tutto ciò in un momento in cui la comune gente italiana non riesce a risparmiare nemmeno cinquanta euro, grazie anche all’ingrata politica dei nostri governanti che non hanno mai provveduto a far corrispondere un aumento stipendiale proporzionato a quello di tutti i prezzi e di tutte le tasse.Grazie all’euro e alle banche, grazie ai prezzi della benzina e ai prelievi forzati dagli stipendi dei dipendenti, grazie ai commercianti e alla grande distribuzione. Del resto, la gente comune non può nemmeno accedere a certi negozietti etnici dove molte cose, importate spesso illegalmente, costano davvero poco, ma dove (in Italia) è vietato l’ingresso agli stranieri (gli italiani). Beati i beoti che fantasticano e che continuano a dormire il lungo, triste e fallimentare sogno internazionalistico; beati i beoti che sprecano righe e pensieri ad occuparsi dei più variegati stranieri che ospitiamo in Italia; beati i beoti che tendono trappole ai connazionali per farli accusare di discriminazione razziale e quelli che si preoccupano degli stranieri che non riusciranno ad entrare in Italia-Paese-dei Balocchi a causa della necessaria, tarda e insufficiente decisione di respingere chi varca clandestinamente la frontiera. Beati i beoti che si nascondono dietro bandiere e simboli passatisti e dai colori sanguinolenti, perché non si sono mai resi conto di essere stati strumento di distruzione del tessuto nazionale e dell’italiano comune. Beati i beoti che non sono italiani comuni e cascheranno sempre in piedi perché si potranno sempre collocare dalla parte “giusta”. Beati i beoti, perché dormono sonni e sogni tranquilli anche quando il popolo dei comuni lavoratori italiani non riesce nemmeno più a prendere sonno e di sogni ne avrebbe solamente uno: vivere dignitosamente.
da Forza Nuova Pisa
Forza Nuova Livorno
il Coordinatore
Massimo D.
Ci fanno ridere, o forse piangere, quanti continuano ad inneggiare agli stranieri provenienti dai canali clandestini. Molti, troppi, li difendono cercando in loro, da intellettuali oramai sbiaditi, qualcosa di esotico o vantando per certe popolazioni la necessità di diritti speciali. Ci fanno ridere, ma ci incupiscono, quanti organizzano raccolte, feste ed iniziative in favore di questo o quello, pur di apparire a tutti i costi antirazzisti e multietinici. Ci fanno ridere, o impallidire, quanti fanno assurdi paragoni tra gli italiani emigrati e gli attuali immigrati, che loro hanno oramai imposto con il “buonistissimo” sostantivo “migranti”. Troppi, però, si dimenticano di guardarsi attorno. Segregati nei loro agiati lidi, ma spesso acconciati da disgraziati, inneggiano all’esotico e sono totalmente ciechi nei confronti degli italiani e dell’Italia che sta andando a picco. Collassata già da anni ed in preda ad una crisi iniziata ben prima della Crisi e che permarrà ancora per molti anni dopo la Crisi (e le rassicurazioni di alcuni sono barzellette per ebeti…), l’Italia dei “negri”, degli schiavi e degli ignorati non è quella, pur talvolta drammatica, degli stranieri, ma è quella della maggioranza degli italiani.Chiaramente, qui non trattiamo dei connazionali agiati, ricchi di famiglia e neppure di tutti coloro che svolgono professioni altamente remunerative. Non trattiamo certo delle banche e dei loro servi-vampiri-truffatori di risparmi del popolo; non parliamo neppure di coloro che raggrumano denaro tramite e grazie collegamenti politici e non ci preoccupiamo di succhiasangue variegati. Qui parliamo di persone semplici, di quello che una volta veniva definito il “popolino”. Un popolino lontano anni luce dallo sguardo e dall’interesse di alti divulgatori, di importanti giornali (nei quali si riconoscono molti) e dalla politica rappresentata in parlamento da ogni colore.Qui parliamo della gente comune, di coloro che vorrebbero concedersi una vacanza estiva, ma non hanno i soldi e di tutti i disgraziati che viaggiano su auto da “extracomunitari” quando molti extracomunitari hanno macchine ben più “presentabili”.Qui parliamo dei “singles”, grandi esclusi dal famoso “Piano casa” dell’attuale governo, che però non ha dimenticato di dichiarare che costruirà molte case per gli stranieri.Come fa un “single” a trovare una sistemazione sentimentale, se prima non ha una casa ed una vita tutta sua? Come a trovare una sistemazione autonoma con stipendi da fame e affitti delinquenziali? Come fa un normale lavoratore “singolo” ad accedere ad un alloggio popolare se su di lui grava la pesantissima colpa di essere, appunto, “singolo” e drammaticamente non-extracomunitario?Forse la soluzione sarebbe prendere un passaporto extracomunitario… Qui parliamo di tasse che il popolino e i dipendenti non possono scaricare, di affitti a prezzi delinquenziali, di generi di prima necessità a quotazioni terroristiche. Parliamo dell’ inaccessibilità al diritto di vivere bene e serenamente che ha ormai colonizzato la vita di molti italiani comuni e non è invece condizione generalizzata per numerosi stranieri. Un meccanico mi ha parlato recentemente delle auto parcheggiate furori dalla sua officina, una ventina. Ha detto che erano tutte di proprietari che non riuscivano a pagare il conto del suo intervento.Forse è pur vero che i conti dei meccanici sono diventati inaccessibili, ma un fatto del genere, anni fa, non si sarebbe mai verificato.Auto depositate in officina, auto sequestrate per mancato pagamento dell’assicurazione, auto bloccate per mancato pagamento delle multe e drammi vari. Il governo risponde ora con un nuovo codice della strada che punta, tanto per cambiare, a salassare ancora di più i cittadini: multe aumentate del 30% in orario notturno, multe per chi getta un rifiuto dall’auto, multe e multe...Non sembra che stiano esagerando?Non sembra che qualcuno si stia accanendo ulteriormente su un popolo già rantolante, su famiglie che esauriscono lo stipendio in due settimana e su un popolo già troppo drammaticamente e pericolosamente costretto all’affanno quotidiano? In compenso, molti stranieri non pagano gli affitti anche grazie a politiche anti-italiane messe in atto da molti enti per le case popolari; molti stranieri non pagano le stesse tasse che pagano gli italiani e tanti altri riescono a mettersi da parte parti dello stipendio per spedirle nei paesi d’origine o magiari da investire in immobili. Molti stranieri svolgono lavori totalmente illegali ed altamente remunerativi e non vengono perseguiti. Se un italiano spacciasse mercanzie varie senza licenza, finirebbe nei guai in pochi giorni.Molti stranieri usano in pratica l’Italia come un remunerativo albergo dove lavorare per una “stagione”, per poi mettersi i soldi da parte e rientrare ricchi dal volontario e dorato“esilio”.Tutto ciò in un momento in cui la comune gente italiana non riesce a risparmiare nemmeno cinquanta euro, grazie anche all’ingrata politica dei nostri governanti che non hanno mai provveduto a far corrispondere un aumento stipendiale proporzionato a quello di tutti i prezzi e di tutte le tasse.Grazie all’euro e alle banche, grazie ai prezzi della benzina e ai prelievi forzati dagli stipendi dei dipendenti, grazie ai commercianti e alla grande distribuzione. Del resto, la gente comune non può nemmeno accedere a certi negozietti etnici dove molte cose, importate spesso illegalmente, costano davvero poco, ma dove (in Italia) è vietato l’ingresso agli stranieri (gli italiani). Beati i beoti che fantasticano e che continuano a dormire il lungo, triste e fallimentare sogno internazionalistico; beati i beoti che sprecano righe e pensieri ad occuparsi dei più variegati stranieri che ospitiamo in Italia; beati i beoti che tendono trappole ai connazionali per farli accusare di discriminazione razziale e quelli che si preoccupano degli stranieri che non riusciranno ad entrare in Italia-Paese-dei Balocchi a causa della necessaria, tarda e insufficiente decisione di respingere chi varca clandestinamente la frontiera. Beati i beoti che si nascondono dietro bandiere e simboli passatisti e dai colori sanguinolenti, perché non si sono mai resi conto di essere stati strumento di distruzione del tessuto nazionale e dell’italiano comune. Beati i beoti che non sono italiani comuni e cascheranno sempre in piedi perché si potranno sempre collocare dalla parte “giusta”. Beati i beoti, perché dormono sonni e sogni tranquilli anche quando il popolo dei comuni lavoratori italiani non riesce nemmeno più a prendere sonno e di sogni ne avrebbe solamente uno: vivere dignitosamente.
da Forza Nuova Pisa
Forza Nuova Livorno
martedì 14 luglio 2009
RIUNIONE URGENTE.
ATTENZIONE!!!!!!
A tutti i camerati di Livorno:
SABATO 18/07/09 ORE 21,30
RIUNIONE PRESSO LA SEDE LIVORNESE.
Il Coordinatore.
Massimo D.
A tutti i camerati di Livorno:
SABATO 18/07/09 ORE 21,30
RIUNIONE PRESSO LA SEDE LIVORNESE.
Il Coordinatore.
Massimo D.
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