giovedì 23 luglio 2009

Quando i “negri” siamo noi.

Publichiamo un articolo interessante dei camerati della sezione di Pisa. Ci pare molto attuale anche a Livorno dopo i recenti fatti di cronaca.
il Coordinatore
Massimo D.


Ci fanno ridere, o forse piangere, quanti continuano ad inneggiare agli stranieri provenienti dai canali clandestini. Molti, troppi, li difendono cercando in loro, da intellettuali oramai sbiaditi, qualcosa di esotico o vantando per certe popolazioni la necessità di diritti speciali. Ci fanno ridere, ma ci incupiscono, quanti organizzano raccolte, feste ed iniziative in favore di questo o quello, pur di apparire a tutti i costi antirazzisti e multietinici. Ci fanno ridere, o impallidire, quanti fanno assurdi paragoni tra gli italiani emigrati e gli attuali immigrati, che loro hanno oramai imposto con il “buonistissimo” sostantivo “migranti”. Troppi, però, si dimenticano di guardarsi attorno. Segregati nei loro agiati lidi, ma spesso acconciati da disgraziati, inneggiano all’esotico e sono totalmente ciechi nei confronti degli italiani e dell’Italia che sta andando a picco. Collassata già da anni ed in preda ad una crisi iniziata ben prima della Crisi e che permarrà ancora per molti anni dopo la Crisi (e le rassicurazioni di alcuni sono barzellette per ebeti…), l’Italia dei “negri”, degli schiavi e degli ignorati non è quella, pur talvolta drammatica, degli stranieri, ma è quella della maggioranza degli italiani.Chiaramente, qui non trattiamo dei connazionali agiati, ricchi di famiglia e neppure di tutti coloro che svolgono professioni altamente remunerative. Non trattiamo certo delle banche e dei loro servi-vampiri-truffatori di risparmi del popolo; non parliamo neppure di coloro che raggrumano denaro tramite e grazie collegamenti politici e non ci preoccupiamo di succhiasangue variegati. Qui parliamo di persone semplici, di quello che una volta veniva definito il “popolino”. Un popolino lontano anni luce dallo sguardo e dall’interesse di alti divulgatori, di importanti giornali (nei quali si riconoscono molti) e dalla politica rappresentata in parlamento da ogni colore.Qui parliamo della gente comune, di coloro che vorrebbero concedersi una vacanza estiva, ma non hanno i soldi e di tutti i disgraziati che viaggiano su auto da “extracomunitari” quando molti extracomunitari hanno macchine ben più “presentabili”.Qui parliamo dei “singles”, grandi esclusi dal famoso “Piano casa” dell’attuale governo, che però non ha dimenticato di dichiarare che costruirà molte case per gli stranieri.Come fa un “single” a trovare una sistemazione sentimentale, se prima non ha una casa ed una vita tutta sua? Come a trovare una sistemazione autonoma con stipendi da fame e affitti delinquenziali? Come fa un normale lavoratore “singolo” ad accedere ad un alloggio popolare se su di lui grava la pesantissima colpa di essere, appunto, “singolo” e drammaticamente non-extracomunitario?Forse la soluzione sarebbe prendere un passaporto extracomunitario… Qui parliamo di tasse che il popolino e i dipendenti non possono scaricare, di affitti a prezzi delinquenziali, di generi di prima necessità a quotazioni terroristiche. Parliamo dell’ inaccessibilità al diritto di vivere bene e serenamente che ha ormai colonizzato la vita di molti italiani comuni e non è invece condizione generalizzata per numerosi stranieri. Un meccanico mi ha parlato recentemente delle auto parcheggiate furori dalla sua officina, una ventina. Ha detto che erano tutte di proprietari che non riuscivano a pagare il conto del suo intervento.Forse è pur vero che i conti dei meccanici sono diventati inaccessibili, ma un fatto del genere, anni fa, non si sarebbe mai verificato.Auto depositate in officina, auto sequestrate per mancato pagamento dell’assicurazione, auto bloccate per mancato pagamento delle multe e drammi vari. Il governo risponde ora con un nuovo codice della strada che punta, tanto per cambiare, a salassare ancora di più i cittadini: multe aumentate del 30% in orario notturno, multe per chi getta un rifiuto dall’auto, multe e multe...Non sembra che stiano esagerando?Non sembra che qualcuno si stia accanendo ulteriormente su un popolo già rantolante, su famiglie che esauriscono lo stipendio in due settimana e su un popolo già troppo drammaticamente e pericolosamente costretto all’affanno quotidiano? In compenso, molti stranieri non pagano gli affitti anche grazie a politiche anti-italiane messe in atto da molti enti per le case popolari; molti stranieri non pagano le stesse tasse che pagano gli italiani e tanti altri riescono a mettersi da parte parti dello stipendio per spedirle nei paesi d’origine o magiari da investire in immobili. Molti stranieri svolgono lavori totalmente illegali ed altamente remunerativi e non vengono perseguiti. Se un italiano spacciasse mercanzie varie senza licenza, finirebbe nei guai in pochi giorni.Molti stranieri usano in pratica l’Italia come un remunerativo albergo dove lavorare per una “stagione”, per poi mettersi i soldi da parte e rientrare ricchi dal volontario e dorato“esilio”.Tutto ciò in un momento in cui la comune gente italiana non riesce a risparmiare nemmeno cinquanta euro, grazie anche all’ingrata politica dei nostri governanti che non hanno mai provveduto a far corrispondere un aumento stipendiale proporzionato a quello di tutti i prezzi e di tutte le tasse.Grazie all’euro e alle banche, grazie ai prezzi della benzina e ai prelievi forzati dagli stipendi dei dipendenti, grazie ai commercianti e alla grande distribuzione. Del resto, la gente comune non può nemmeno accedere a certi negozietti etnici dove molte cose, importate spesso illegalmente, costano davvero poco, ma dove (in Italia) è vietato l’ingresso agli stranieri (gli italiani). Beati i beoti che fantasticano e che continuano a dormire il lungo, triste e fallimentare sogno internazionalistico; beati i beoti che sprecano righe e pensieri ad occuparsi dei più variegati stranieri che ospitiamo in Italia; beati i beoti che tendono trappole ai connazionali per farli accusare di discriminazione razziale e quelli che si preoccupano degli stranieri che non riusciranno ad entrare in Italia-Paese-dei Balocchi a causa della necessaria, tarda e insufficiente decisione di respingere chi varca clandestinamente la frontiera. Beati i beoti che si nascondono dietro bandiere e simboli passatisti e dai colori sanguinolenti, perché non si sono mai resi conto di essere stati strumento di distruzione del tessuto nazionale e dell’italiano comune. Beati i beoti che non sono italiani comuni e cascheranno sempre in piedi perché si potranno sempre collocare dalla parte “giusta”. Beati i beoti, perché dormono sonni e sogni tranquilli anche quando il popolo dei comuni lavoratori italiani non riesce nemmeno più a prendere sonno e di sogni ne avrebbe solamente uno: vivere dignitosamente.

da Forza Nuova Pisa

Forza Nuova Livorno

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